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brano
 
Tacito
De oratoria,11
 
originale
 
[11] Quae cum dixisset Aper acrius, ut solebat, et intento ore, remissus et subridens Maternus "parantem" inquit "me non minus diu accusare oratores quam Aper laudaverat (fore enim arbitrabar ut a laudatione eorum digressus detrectaret poetas atque carminum studium prosterneret) arte quadam mitigavit, concedendo iis, qui causas agere non possent, ut versus facerent. Ego autem sicut in causis agendis efficere aliquid et eniti fortasse possum, ita recitatione tragoediarum et ingredi famam auspicatus sum, cum quidem [imperante] Nerone inprobam et studiorum quoque sacra profanantem Vatinii potentiam fregi, [et] hodie si quid in nobis notitiae ac nominis est, magis arbitror carminum quam orationum gloria partum. ac iam me deiungere a forensi labore constitui, nec comitatus istos et egressus aut frequentiam salutantium concupisco, non magis quam aera et imagines, quae etiam me nolente in domum meam inruperunt. Nam statum cuiusque ac securitatem melius innocentia tuetur quam eloquentia, nec vereor ne mihi umquam verba in senatu nisi pro alterius discrimine facienda sint.
 
traduzione
 
11. Apro aveva parlato con tono piuttosto acceso, secondo il suo solito, e serio in volto. Calmo e sorridente Materno rispose: ?Mi preparavo ad accusare gli oratori non meno a lungo di quanto Apro li avesse esaltati, perch? mi aspettavo che dal loro elogio passasse a denigrare i poeti e a svilire la passione per la poesia. Ma ha, non senza abilit?, smorzato il mio slancio, concedendo a quelli che non sanno trattare le cause il diritto di comporre versi. Ora io, se sono forse in grado di ottenere dei risultati, sia pure non senza sforzo, nella trattazione delle cause, d'altra parte ho iniziato ad acquistare fama nella recitazione di tragedie, quando nel Nerone ho stroncato la potenza di Vatinio, scandalosa e capace di profanare anche la santit? delle lettere. E se oggi ho un certo nome e godo di notoriet?, penso di averla conseguita pi? con la gloria delle poesie che con i miei discorsi. Cos? ho ormai deciso di sottrarmi al giogo delle fatiche forensi: questo seguito di persone quando esco e la folla di chi viene a porgermi omaggio non hanno su di me un fascino maggiore dei bronzi e dei ritratti che, contro la mia volont?, mi hanno invaso la casa. Infatti l'innocenza meglio dell'eloquenza ? in grado di proteggere una persona nella condizione in cui si trova e di garantire la sicurezza di ciascuno, e spero di non dover mai prendere la parola in senato, se non per difendere altri dal pericolo che li minaccia.?
 

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